UN ANNO TONDO TONDO
Un pensierino che volevo condividere già da qualche giorno, ma ho avuto qualche inghippo tecnico.
Lunedì scorso al CC è stato tutto molto bello, ma c'è stato un momento durante il discorso di Luca in cui ho avuto proprio un tuffo al cuore: quando ha parlato di "gettare il cuore oltre l'ostacolo". In questo misterioso intreccio di coincidenze e stelloni che ci sta accompagnando, il CC ha avuto luogo esattamente a un anno da quella sera in cui, dopo la visita a S. Bellino e la paziente tessitura di Fabrizio, un gruppetto di voi si è trovato qui nel cortile di Bondanello vecchia a farsi mangiare dalle zanzare e a sognare. Era la sera del 6 luglio 2023, la prima di quattro serate simili, le altre il 17 il 24, e poi il 9 agosto. Credo che i presenti lo ricorderanno, se non altro per le zanzare. Credo proprio che fosse la prima serata, quando Luca se ne uscì dicendo più o meno: Basta, bisogna gettare il cuore oltre l'ostacolo. E lì è nata l'avventura di CN, che un anno esatto dopo è culminata nell'insediamento di un CC "impossibile ma vero".
In quella occasione scrissi una riflessione che rileggendola oggi mi impressiona per quanto siete/siamo riusciti a rimanere fedeli al sogno e all'identità nata fra le zanzare. Ve la ripropongo, con i sinceri ringraziamenti di chi ha avuto il privilegio di fare questo percorso insieme a voi tutti. {Chissà se quella certa "ragazza che non conosco" citata si riconosce?}
~
19 luglio 2023
Cari tutti,
contribuisco come posso alla bella discussione delle ultime volte. E lo faccio sottolineando una Cosa Nuova che è emersa e che forse gli junior ovviamente non hanno potuto cogliere come nuova, ma che a me senior ha colpito molto. Ed è questa: nella volontà più o meno salda di «gettare il cuore oltre l’ostacolo», tutti avete affermato, quasi dato per scontato, che si può fare solo insieme come gruppo, il gruppo di voi «nuovi» nato e rinsaldatosi in questi anni, sostenuto e custodito dai «vecchi». Ora, anche noi senior ovviamente marciavamo insieme ai tempi che furono, ma era più un insieme di scopo che di identità: l’idea ci aveva preso, e ci siamo costituiti, anche senza particolari frequentazioni precedenti.
Questa Cosa Nuova è a mio parere molto buona ma soprattutto molto importante. Per due motivi.
Primo, il fatto di essere gruppo (non fare, essere), dal momento che il tutto è maggiore della somma delle parti, rende indispensabile ognuna delle parti. Anche chi ha meno spinta, tempo, competenze eccetera ha un contributo importantissimo da dare. Lo so bene e porto me stessa come esempio. In questi trent’anni io ho «fatto» quasi niente, ma so di essere importante lo stesso.
Per illustrare il secondo motivo faccio una premessa. Credo di poter affermare che questo voi/gruppo non è chiuso e impermeabile: si è delineato per passione dei componenti, non per esclusione degli estranei. Detto ciò, questo voi/gruppo, senza «fare» niente, porta avanti e testimonia, anche soltanto esistendo, un valore fondamentale di cui la società contemporanea, quella di adesso e non di trent’anni fa, ha un tremendo bisogno. Non mi viene un termine preciso per definirlo se non in negativo: la non-solitudine. Che è fatta di relazioni secondo tutto quello che c’è nello Statuto: rispetto, disinteresse, dignità, eccetera nei confronti di persone vere, non astratte. È un valore che si vede, che colpisce – e anche voi lo avete sottolineato più volte – e l’altra sera si è reso evidente nelle parole ammirate di quella ragazza che non conosco e anche lei, cogliendolo chiaramente nell’ambito di una discussione che riguardava altro, ne è rimasta colpita tanto da dirlo.
Lo voglio sottolineare perché è già un tratto «politico» di un eventuale impegno politico in senso concreto, che si dà senza particolare sforzo ma è fondamentale e fondante. E attira…
(...)
Grazie dell’attenzione!
S