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L'archivio dei ronzii

Incontro del 21 agosto 2017

Spunti di riflessione (PDF)
Riassunto della serata (PDF)
Video della serata - prima parte (link Youtube)
Video della serata - seconda parte (link Youtube)
Alcune immagini della serata:



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Incontro dell'11 novembre 2016

Video della serata -
prima parte (link Youtube)
Video della serata -
seconda parte
(link Youtube)
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Incontro del 4 luglio 2016

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Vent'anni!
Ottobre 1995 - Ottobre 2015

Gli incontri
nell'ambito del ventennale:

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Il terzo della serie di incontri nell'ambito del ventennale:
LA PACE LIBERA TUTTI
Stanare l'ingiustizia, battere i muri
si è tenuto il
16 marzo 2016
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Spunti di riflessione (PDF)
Video della serata
(link Youtube)
Il riassunto della serata (Davide Fasolo):
Mercoledì 16 maggio le porte della sala Pasolini si sono aperte una nuova
volta per ospitare le idee e le persone venute per parlare, ascoltare e
soprattutto confrontarsi.
È proprio sul confronto che si è deciso di puntare per affrontare uno
degli argomenti più spinosi della storia: la pace. Ovviamente l’incontro
ha toccato entrambe le facce della questione, parlando della guerra e
della pace. Quella guerra che ci mette sempre di fronte ai nostri limiti,
quella pace che ci spinge a superarli.
La puntuale introduzione a cura del professor Marabini ci ha proiettati
all’interno della questione. Con il suo discorso ha messo di fronte
all’assemblea la realtà di una guerra che non porta da nessuna parte, non
alla salvezza, certo non alla ricchezza o alla risoluzione dei nostri
problemi.
Il vero grande invito è quello di pensare, parlare e cercare di capire a
fondo questo nostro bisogno di pace, perché la pace è fondamentale e non
opzionale, per salvare quello che ancora abbiamo e andare avanti, cercando
di farlo tutti insieme.
Camminare insieme è quello che fanno con grande coraggio i volontari di
Operazione Colomba, come ci raccontano i due rappresentanti quella sera.
“Si tratta di mettersi in gioco in prima persona, essere lì per loro e con
loro” sembrano dire le loro voci mentre raccontano della loro esperienza
nelle missioni in Libano e Palestina. Nonostante noi non saremo mai nella
loro situazione possiamo far valere il nostro passaporto europeo per dare
una mano. Possiamo esserci.
È questa la più toccante testimonianza che ci regalano: ai nostri giorni
niente è lontano, la guerra è dagli altri oggi come domani potrebbe venire
da noi. Quello che possiamo fare è sapere se l’affronteremo cercando la
pace o alzando muri. Quello che vogliamo promettere è che nessuno mai sarà
lasciato solo.
Alcune immagini della serata:
 
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Il secondo della serie di incontri nell'ambito del ventennale:
BUON LAVORO?
Fra sogni e stipendio, occupazione e dignità.
si è tenuto
il
14 gennaio 2016

Video della serata -
Luciano Sita
(link Youtube)
Video della serata -
Vincenzo Linarello (link Youtube)
Spunti di riflessione (PDF)
Il riassunto della serata (Manuela Manni):
Il
tema della serata è stato il Lavoro, affrontato prima attraverso una
lettura del mercato e dell'attuale crisi e successivamente da una
riflessione sui nuovi possibili modelli economici d'impresa basati
sull'Etica e nuovi paradigmi sociali e valoriali.
Vincenzo Linarello, Presidente del Gruppo cooperativo GOEL della
Locride – Calabria e Luciano Sita, Presidente della Commissione
etica di Coop Adriatica, hanno fornito spunti di particolare interesse
partendo dalle proprie esperienze in qualità di imprenditori.
Sita ha sottolineato l'importanza di fare impresa attraverso un nuovo
approccio culturale, possibile solo attraverso strumenti di sostegno,
politiche economiche e normative che sostengano lo sviluppo delle imprese
stesse ed il relativo cambiamento. Le imprese sono il motore dell'economia
futura la cui competitività non deve basarsi solo sulla capacità di
ridurre i costi, ma sulla ricerca e produzione di valore con innovazione e
creatività. Ha ribadito la necessità di incentivare la cultura del fare
insieme, richiamando i valori dei primi cooperatori che fondarono Conad e
Granarolo: passione, competenza, umiltà, sussidiarietà ed ha esortato ad
avere coraggio e a credere nei sogni, in quanto motori del cambiamento.
Linarello ha ripercorso le tappe che hanno caratterizzato la nascita e lo
sviluppo del Consorzio GOEL, oggi costituito da numerose
aziende/cooperative agricole colpite dalla 'Ndrangheta e da cooperative
sociali, tessili, sanitarie, tour operator, incubatori per le imprese e
punto di riferimento del territorio.
Goel è l'esempio di un nuovo paradigma di fare impresa: la debolezza di
coloro che erano stati colpiti dalla 'Ndrangheta e le condizioni di
svantaggio degli abitanti del luogo assoggettati da un sistema
economico-sociale fortemente condizionato dal potere organizzato sono
stati trasformati in un punto di forza. Linarello ha evidenziato che il
Progetto ha preso avvio dai bisogni sociali, economici, ecc. dei cittadini
per dare risposte concrete ed organizzate attraverso la creazione di
realtà imprenditoriali accumunate da valori di sussidiarietà,
partecipazione, mutualismo e reciprocità. La direttrice comune e collante
della rete è stata l'Etica: “L'Etica non può accontentarsi di essere
soltanto giusta ma deve poter diventare efficace”, applicata a tutte
le fasi dei processi produttivi od erogazione dei servizi: materie prime e
processi di lavorazione bio, legalità del lavoro, stipendi commisurati
all'impegno professionale.
Il
modello utilizzato, ha precisato Linarello, si basa sul paradigma di
cittadinanza attiva, concetto mutuato dal modello di “sussidiarietà
verticale” che esprime il valore delle azioni e decisioni che provengono
“dal basso” e la responsabilità di ognuno e che genera l'attribuzione di
senso e significato del proprio fare e del proprio essere.
Entrambi i relatori hanno quindi convenuto che per un “Buon Lavoro” è
necessario cambiare paradigma: da un modello di economia basata sul
profitto, qualità, prezzo sostanzialmente costruita sull'immagine di un
uomo concentrato solo sul proprio benessere, ad un modello di economia
basata sull'Etica, sussidiarietà, partecipazione e responsabilità,
incentrata sui bisogni sociali e concreti delle persone.
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Il primo della serie di incontri nell'ambito del ventennale:
PIANETA TERRA, UN BENE COMUNE
è stato
il 18 novembre 2015.

Il riassunto della serata (Luca Vignoli):
Mercoledì 18
Novembre ci siamo trovati alla sala Pasolini di Castel Maggiore per
confrontarci sul problema ambientale e le possibili risposte che possiamo
adottare contro di esso.
Abbiamo potuto addentrarci più approfonditamente nella questione grazie ai
preziosi contributi di Don Matteo Prodi, docente di morale sociale ed
esperto di etica di impresa e di Costituzione italiana; e Nicola Armaroli,
chimico, dirigente di ricerca CNR di Bologna, direttore della rivista
scientifica "Sapere" e autore di alcuni libri sulle nuove tecnologie e le
risorse energetiche.
Don Matteo Prodi, riprendendo l'enciclica "Laudato sì" del Papa, si è
concentrato su quanto sia necessario che l'uomo ristabilisca un legame
forte con la Terra. Per troppo tempo abbiamo creduto di essere proprietari
di essa e abbiamo abusato dei beni che Dio ha posto in lei. L'economia
capitalista che guarda solo al profitto ci porta a ignorare il
riscaldamento globale e tutti i problemi collaterali che comporta, in nome
di un guadagno economico a discapito di tutto e di tutti.
È in questo contesto che si fa pressante la necessità di una presa di
coscienza da parte dei cittadini nella scelta dei capi politici e da parte
degli imprenditori nel dare alla propria attività un fine che non guardi
soltanto all'utile economico, ma che miri al bene della società.
Il dott. Armaroli si è soffermato invece su un piano più "tecnico" della
questione.
Si può generalmente affermare che a partire dalla rivoluzione industriale
l'uomo ha conosciuto un'epoca di sviluppo economico, tecnologico e
scientifico che si protrae tutt'oggi e che demanda inevitabilmente una
sempre maggiore disponibilità di risorse. Questo ha determinato una
tendenza via via più diffusa e intensa all'estrattivismo, non solo per
quanto riguarda i combustibili fossili ma anche per quelle che sono le
cosiddette "terre rare", elementi poco presenti in natura, che stiamo
estraendo in quantità elevate perché necessarie per diversi apparecchi,
come gli smartphone ad esempio. La progressiva sottrazione di risorse dal
nostro pianeta ha costretto le industrie a fare affidamento alle tecniche
di estrazione "non convenzionali", come la ricerca di combustibili fossili
a profondità sempre maggiori o l'estrazione di petrolio dalle sabbie
bituminose, che comportano un maggior rischio per l'ambiente.
Possiamo dunque concludere che quello ambientale è un problema che
richiede uno spazio nel dibattito politico e sociale molto più ampio di
quanto non gli sia stato dedicato in passato e che l'idea comune di uno
sviluppo economico tendente all'infinito deve inevitabilmente cessare, in
quanto è lo stesso cambiamento climatico ad avvertirci di come il pianeta
-e noi con lui- non può più sopportare l'estrattivismo e l'emissione di
gas serra che sono la conseguenza necessaria al consumismo dei tempi
odierni.
Alcune immagini della serata:

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Vent'anni!
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Ottobre 1995 - Ottobre 2015

La torta e la relazione del presidente -
La tesi
di laurea su Cose Nuove
Il futuro - Cose Nuovissime
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25
ottobre 2015, Festa per i 20 anni di Cose Nuove
Ringrazio molto tutti i presenti per aver espresso una così ampia risposta
al nostro invito, cosa che ci dà particolare soddisfazione.
Nei giorni scorsi, contando le conferme ricevute, abbiamo riflettuto su
questo fatto, alla vigilia forse un po’ inaspettato. Forse può voler dire
che in effetti Cose Nuove ha lasciato nella mente di molti un’impressione
dopotutto piacevole, quella di un’esperienza di cui ci si ricorda
volentieri, di un misto di persone e di ideali che ci hanno incontrato ed
accompagnato, a volte anche solo per un certo periodo, magari ogni tanto
trovandosi su posizioni differenti, a cui comunque si riconosce una certa
importanza, tra le diverse occasioni capitate nella nostra vita.
Ma tra le persone che abbiamo invitato e che sono qui stasera, c’è anche
chi, per questioni anagrafiche, di Cose Nuove ha sentito parlare solo
fugacemente, magari dai propri genitori o da parenti più grandi di età;
qualcuno forse non ne aveva mai sentito il nome, ed è venuto fidandosi di
chi l’ha chiamato, curioso di capire di che cosa si tratta, magari anche
legittimamente interessato a sangria e paella.
Per questo mi sembra opportuno spendere qualche parola per spiegare il
perché di questo appuntamento.
***
Innanzitutto, a noi è sembrato particolarmente significativo che
l’Associazione Cose Nuove sia ancora in vita, dopo 20 anni! Certamente
meno vigorosa rispetto agli esordi, un po’ più defilata nell’ambito
sociale e civile, tuttavia è riuscita a mantenere vivo un certo grado di
attività associativa, con le periodiche riunioni del Consiglio Direttivo,
l’Assemblea annuale, qualche iniziativa pubblica qualificante, una
presenza all’interno della Consulta Culturale di Castel Maggiore.
Ed allora ci è parso opportuno celebrarlo, questo anniversario, senza
aspettare i 25 anni, perché già 20 è una cifra tonda e poi chissà fra 5
anni che cosa succede: meglio cogliere l’attimo e festeggiare ora!
A pensarci bene, 20 anni è davvero un intervallo di tempo ragguardevole:
il 1995 è stato anche l’anno di nascita di “Libera. Associazioni, nomi e
numeri contro tutte le mafie”. E non tutti sanno che la prima festa
nazionale di Libera fu organizzata proprio a Castel Maggiore (per la
precisione nella frazione di Trebbo di Reno, come documentò il giornalino
che stampavamo e diffondevamo allora), a cui parteciparono grandi nomi,
personaggi che sono ancora simboli riconosciuti di impegno civile, di
grande spessore, come Luigi Ciotti, Rita Borsellino, Giancarlo Caselli,
Gherardo Colombo, Antonino Caponnetto, ed altri. Anche Cose Nuove, già
molti anni fa, ha aderito a Libera, di cui ha sempre condiviso l’impegno
per la giustizia e la moralità pubblica.
Mi colpisce molto pensare a 20 anni fa, ad alcuni fatti epocali, così
prossimi all’anno di fondazione di Cose Nuove: la caduta del muro di
Berlino e la rivolta di piazza Tienanmen in Cina erano avvenuti solo 6
anni prima; fino a 4 anni prima esisteva l’Unione Sovietica; il PCI era
stato sciolto da appena 4 anni e la DC da 2; erano ancora tra noi Lucio
Battisti e Fabrizio De Andrè, e (come soffro a dirlo!) il Bologna FC era
fallito due anni prima e militava ancora in serie C… Questo per dire che
non siamo qui per rimpiangere i tempi antichi e lamentarci dei presenti,
anzi; credo davvero che Cose Nuove sia nata come movimento spontaneo di
cittadini comuni che pensarono di poter migliorare una realtà sociale
profondamente insoddisfacente, spendendosi in prima persona in ambito
politico (erano anche gli anni delle inchieste della Procura di Milano
dette di “Tangentopoli” che svelavano uno scandaloso livello di
corruzione).
***
Sono davvero molto grato ad Eleonora Grassi, laureanda in Scienze
Politiche, Sociali e Internazionali, che ha svolto la sua tesi proprio
sulla nostra Associazione (anche se l’idea è partita da una delle
consuete, straordinarie intuizioni di Roberta Gentile). La ringrazio
perché, come le ho già detto, questa tesi rappresenta un punto fermo assai
prezioso per noi, che molto spesso abbiamo affastellato disordinatamente
documenti ed esperienze, rischiando così anche di dimenticarci aspetti
importanti di questa storia. Scorrendola si ha comunque l’impressione che
qualcosa di rilevante sia stato compiuto, da parte di quello che nella
tesi viene chiamato il “capitale sociale”: ovvero quella ricchezza
diffusa, presente più nelle relazioni tra le persone che nei singoli, che
consente ad una società di agire non per opportunismo, ma per raggiungere
alcuni valori ideali. Gli ideali sono stati, e tuttora sono la giustizia,
la trasparenza, la solidarietà, ma possono essere riassunti nella formula
(che si trova nel nostro Statuto) per cui “la politica non può che
considerarsi come un servizio disinteressato al bene comune”. Per la
cronaca: il nostro Statuto è così bello che in rete se ne trovano alcune
copie quasi identiche, a nome di altre associazioni!
Tuttavia, questa storia ha avuto diverse vicende: siamo nati per dare
l’assalto ad un colosso apparentemente monolitico, partecipando
direttamente alla competizione politica nel Comune di Castel Maggiore;
abbiamo finito per assistere una rivoluzione che ha sconvolto i vecchi
assetti ed ha reso quasi irriconoscibili, secondo gli antichi criteri, le
attuali forze politiche.
In questi 20 anni l’originale forma di supporto ad una lista civica
presente in Consiglio Comunale ha lasciato spazio ad un’azione più
culturale, su temi non solo di interesse locale, cercando di sottolineare
alcuni grandi valori condivisi, attorno a cui creare aggregazione. Ne sono
stati esempi la lettura continuata della Costituzione Italiana, a cui
parteciparono rappresentanti del Parlamento Italiano, di quello Europeo,
la Presidenza della Provincia di Bologna, nonché molti altri autorevoli
personaggi e semplici cittadini, come noi. Oppure l’iniziativa contro le
mafie, per la quale chiedemmo un’adesione a tutte le forze politiche ed
alla molteplicità di associazioni e gruppi presenti nel nostro territorio.
Oppure il coordinamento del comitato referendario sui quesiti che
contenevano fra l’altro il no all’energia nucleare, su cui Castel Maggiore
raggiunse il primato di percentuale di votanti in Italia (quasi 75%), tra
i Comuni sopra i 15000 abitanti.
Non tutti coloro che presero parte dalle origini a questa esperienza hanno
condiviso questo specifico passaggio, ritenendo che l’obiettivo dei primi
tempi, quello della contrapposizione all’Amministrazione del Comune,
dovesse essere mantenuto come motivo conduttore. Ma Cose Nuove, nello
spirito del suo Statuto, e quindi decidendo democraticamente, ha ritenuto
che i tempi nuovi necessitassero di nuove forme di presenza ed azione,
lasciando tra l’altro liberi i soci di aderire a diverse opzioni
partitiche. A nessuno, del resto, è mai stata negata l’adesione per
essersi schierato o candidato nell’una o nell’altra forza politica. Come
d’altra parte, nessuna forza politica può rivendicare per sé la totalità
degli appartenenti a Cose Nuove.
Questo aspetto, quello cioè di essere associazione apartitica, così come
aconfessionale, ha senz’altro lo svantaggio di essere più difficilmente
riconoscibile secondo le categorie preconcette con cui spesso siamo
abituati a ragionare; ma ha anche il vantaggio di poter offrire una
completa indipendenza di pensiero, indagando anche quei terreni che da
altre parti risultano troppo “scomodi” per essere trattati, ed assumendoci
laicamente la responsabilità di certe posizioni, senza chiamare in causa
nessuna autorità superiore.
***
L’ultimo aspetto su cui vorrei dedicare qualche parola è ciò su cui stiamo
da tempo discutendo nel Consiglio Direttivo, di cui l’appuntamento di
questa sera diventa l’occasione per un lancio.
Come ogni altra realtà umana, anche la nostra Associazione ha senso di
esistere solo se non perde la sua funzione di servizio alla persona. Non è
ragionevole mantenere in vita una realtà, anche se ha acquisito qualche
merito e successo nella sua storia, solo per un attaccamento sentimentale,
men che meno se risulta più gravosa che efficace, se non è più in grado di
offrire occasioni di crescita, se non ha un contatto con il tempo presente
e non è in grado di interpretarlo ed in qualche modo di influenzarlo.
Per questo motivo, oltre a far festa per il ventennio passato, siamo qui a
riflettere su ciò che serve alla nostra società oggi e per il futuro. A
centrare cioè l’attenzione non sull’associazione in sé, che è solo un
mezzo, ma al tipo di impegno che è importante per l’oggi, che è il fine.
Il nostro ragionamento si fonda su queste considerazioni:
1. si sono persi alcuni grandi modelli interpretativi degli avvenimenti
politici, a livello mondiale come a livello locale; molti faticano, non
solo dall’esterno dei partiti ma anche standoci dentro, a comprendere che
cosa caratterizzi ancora uno stile “progressista” ed uno “conservatore”
(di “sinistra” e di “destra”, per intenderci); ma più in generale si fa
fatica a comprendere proprio ciò che accade e quali potrebbero essere le
soluzioni praticabili a quei problemi che oggi appaiono insormontabili (le
migrazioni, la crisi economica e la scarsità di lavoro, la pervasività
delle mafie, il bisogno di risorse energetiche e materiali nei prossimi
decenni, ecc.)
2. i partiti conoscono una crisi di credibilità che forse ha toccato il
punto più basso da quando c’è la democrazia in Italia, se si considerano
certe recenti percentuali di partecipazione al voto, anche nelle zone
storicamente più intrise di politica, come la nostra Regione; non che nel
1995 i partiti fossero in grande forma, ma adesso questa situazione appare
ulteriormente aggravata;
3. sovrabbondano, grazie ad internet, le informazioni sulle più disparate
situazioni del mondo (compresi i più piccoli dettagli che riguardano
alcune celebrità); ma mancano luoghi ed occasioni per confrontare le
proprie idee, per formarsi un’opinione personale grazie alla condivisione
con quelle altrui; si cerca, spesso senza fortuna, un bandolo di quella
matassa inestricabile che appare la realtà esterna, una qualche fonte
autorevole che fornisca un quadro di insieme ed una posizione chiara, che
sia utile magari anche solo per contestarla;
4. se si riesce a non concentrarsi sui propri interessi particolari (anche
quando siano assolutamente legittimi: la salute, il lavoro, lo studio, il
benessere di se stessi o della propria famiglia), si preferisce comunque
spesso dedicarsi ad aspetti di cui si osserva più concretamente ed
immediatamente il risultato: iniziative di volontariato, impegno per
attività spirituali, oppure militanza su alcuni, specifici temi che
garantiscano l’adesione ad una purezza ideale; ma così si sguarnisce il
fronte del grande impegno per capire come va il mondo, di osservare le
cause che sono alla radice delle ingiustizie che lo pervadono, e di
denunciarle, ed impegnarsi perché cambino;
5. infine, ci è parso di capire che specialmente per coloro che hanno da
poco compiuto la maggiore età (o sono a tiro) e si stanno affacciando alla
vita pubblica, nella quale avranno doveri e diritti, tra cui quello del
voto, la distanza rispetto alla “politica” sia davvero abissale: sono
troppi gli scandali che si sentono tutti i giorni, per potervisi
avvicinare senza timore di contaminarsi; sono del tutto incomprensibili il
linguaggio e le liturgie della politica, come vengono riportati dai mezzi
di comunicazione, ed è raro trovare chi riesca a decodificare questi
messaggi; mediante i nuovi mezzi di comunicazione l’esposizione a proposte
massificanti, che inducono all’acquiescenza verso l’esistente, è continuo:
chi li utilizza più spesso, solitamente in solitudine, è più soggetto a
subirli acriticamente e ad abbassare le proprie resistenze di fronte alle
lusinghe di una soddisfazione più immediata.
Se Cose Nuove sarà in grado di rispondere almeno a qualcuna di queste
sfide, avrà senso sfruttarne la presenza per l’utilità che ne potrebbe
derivare; altrimenti è bene darsi pace e archiviare l’esperienza,
mantenendo se vogliamo l’appuntamento di una cena ricordo per chi
desidererà rivedersi ogni tanto.
Dopo un certo tempo di riflessione, ci sembra di aver capito che una pista
di lavoro urgente ci sia: quella di affrontare alcuni grandi temi, che
interpellano noi e le generazioni dopo di noi in particolare, cercando di
maturare una capacità critica rispetto ai fatti che ci accadono attorno.
***
Abbiamo quindi programmato una serie di iniziative, nella forma di
incontro con esperti, testimoni e di elaborazione di idee in una qualche
forma operativa, iniziando da questi temi:
- l’uomo ed il suo ambiente: le cause e gli effetti dei problemi presenti,
le possibili vie d’uscita;
- il lavoro dell’uomo: il suo valore secondo la Costituzione e secondo le
nuove leggi, le sfide che il futuro presenta, le opportunità che offre;
- la pace e le guerre: il ruolo dei sistemi economici, la convivenza
(anche sul nostro territorio) tra religioni diverse, la posizione del
nostro Paese;
- il valore delle “reti”, cioè di quelle realtà intermedie tra singoli
cittadini e istituzioni: non virtuali (se non per quanto concerne gli
strumenti di comunicazione veloce), ma fisiche, effettive, orientate a
realizzare progetti concreti fondati su valori condivisi.
Il primo incontro, sul primo di questi temi, di cui comunque vi manterremo
informati anche più avanti, si terrà mercoledì 18 novembre, presso la Sala
Pasolini, in piazza Amendola a Castel Maggiore.
In conclusione, spero di aver dato un quadro un po’ più completo di quanto
sono riuscito ad offrire ad alcuni di voi che ho contattato nei giorni
scorsi, per spiegare questo progetto.
E per tutte le considerazioni che ho svolto, spero che si sia capito che
l’Associazione Cose Nuove è davvero aperta ad ogni contributo, in termini
di idee e di iniziative, a chiunque ne condivida i principi ispiratori.
Vi ringrazio ancora molto per essere venuti e per l’attenzione che ci
avete dedicato.
Fabrizio
Passarini,
presidente Cose Nuove
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Dalla
relazione del presidente:
«Sono
davvero molto grato ad Eleonora Grassi, laureanda in Scienze Politiche,
Sociali e Internazionali, che ha svolto la sua tesi proprio sulla nostra
Associazione (anche se l’idea è partita da una delle consuete,
straordinarie intuizioni di Roberta Gentile)».

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Il futuro - esperti,
testimoni, elaborazione di idee
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Dalla
relazione del presidente:
«Abbiamo
quindi programmato una serie di iniziative, nella forma di incontro con
esperti, testimoni e di elaborazione di idee in una qualche forma
operativa, iniziando da questi temi:
- l’uomo ed il suo ambiente: le cause
e gli effetti dei problemi presenti, le possibili vie d’uscita;
- il lavoro dell’uomo: il suo valore secondo la Costituzione e secondo le
nuove leggi, le sfide che il futuro presenta, le opportunità che offre;
- la pace e le guerre: il ruolo dei
sistemi economici, la convivenza (anche sul nostro territorio) tra
religioni diverse, la posizione del nostro Paese;
- il valore delle “reti”, cioè di
quelle realtà intermedie tra singoli cittadini e istituzioni: non virtuali
(se non per quanto concerne gli strumenti di comunicazione veloce), ma
fisiche, effettive, orientate a realizzare progetti concreti fondati su
valori condivisi.
Il primo incontro, sul primo di questi temi, di cui comunque vi manterremo
informati anche più avanti, si terrà mercoledì 18 novembre, presso la Sala
Pasolini, in piazza Amendola a Castel Maggiore»
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23 maggio 2014
Un'opportunità da cogliere
assolutamente
Per un'associazione come Cose
Nuove, che ha posto il termine "partecipazione" tra i punti fondamentali del
proprio Statuto, ogni appuntamento con il voto rappresenta un'opportunità da
cogliere assolutamente. Si tratta di una preziosa manifestazione della
democrazia, condizione conquistata a caro prezzo nel nostro Paese, che va
tutelata e sostenuta, anche quanto pare che sia uno strumento debole, e che
possa essere facilmente manipolato da chi persegue obiettivi di interesse
personale.
Si vota per eleggere i nostri rappresentanti nel parlamento dell'Unione
Europea. E se non tutti conoscono esattamente quale siano il ruolo e le
competenze di questo organismo, tuttavia è ormai diffusa la percezione della
grande influenza che le decisioni assunte in ambito europeo esercitano sulle
scelte politiche, sociali ed economiche dei singoli Paesi membri.
In particolare, negli ultimi anni in Italia abbiamo sofferto le pesanti
politiche cosiddette di "austerity" imposte dall'U.E., per costringerci a tenere
sotto controllo il deficit ed il debito pubblico. Le manovre finanziarie che ne
sono seguite hanno depresso gravemente l'economia del nostro Paese, e gli
effetti di questa crisi sono evidenti a tutti.
Per questo, abbiamo assolutamente bisogno di riprendere un ruolo guida in
Europa, che l'Italia ha avuto fin da quando l'idea stessa di comunità
europea fu concepita.
Ma per raggiungere questo obiettivo, occorre mettere in pratica un atteggiamento
costruttivo e dare prova di credibilità e di capacità politica, dopo gli
anni dissennati in cui il nostro Paese era considerato del tutto inaffidabile,
governato con improvvisazione e parzialità da una persona ora condannata in via
definitiva per reati gravi.
Pur nelle difficili condizioni date, l'attuale governo italiano sta aprendo
importanti fronti di riforme sociali e politiche: una coraggiosa operazione
di redistribuzione della ricchezza, abbassando le tasse per gli stipendi più
bassi (i famosi 80 Euro in più in busta paga), innalzando quelle sulle rendite
finanziarie e contenendo le spese militari; una razionalizzazione delle
istituzioni politiche, volte a raggiungere una migliore governabilità e
abbassarne i costi; una revisione della spesa pubblica mirata ad individuare ed
eliminare gli sprechi, senza ricorrere a tagli indiscriminati, che in passato
hanno colpito alcuni settori strategici, come quello dell'istruzione e della
formazione delle nuove generazioni; un'ambiziosa proposta di riforma del terzo
settore.
D'altra parte c'è chi sta conducendo la campagna elettorale scommettendo sul
fallimento di ogni progetto di riforma; che grida denunciando lo sfascio
delle istituzioni (anzi, dando il proprio contributo a questo scopo), senza
alcuna proposta organica di governo; indisponibile ad alcuna alleanza con altre
forze politiche (considerando tutte corrotte, tranne la propria), benché sia
ovviamente illusorio pensare di far tutto da soli; che propone ricette astratte,
rifiutandosi di fare i conti con la concretezza e la difficoltà di governare,
per cui deve sempre prendere le distanze da ogni amministrazione, fosse anche
retta da persone provenienti dalle proprie fila. Gente che ha bisogno di
denunciare tutti coloro che "sono al potere", ma che non ha intenzione di
rendere conto di nulla.
Ma se per abbattere basta una ruspa, per costruire, invece, serve l'ingegno.
E la nostra società ha bisogno quest'ultimo.
L'invito che vi rivolgiamo dunque è quello di andare a votare, innanzitutto.
A questo invito aggiungiamo il nostro consiglio, di premiare chi è più orientato
a portare anche in Europa il processo riformatore in corso in Italia.
Un ultimo accenno anche sulle elezioni amministrative comunali della
nostra città di Castel Maggiore: vi invitiamo a sostenere la coalizione che
appoggia la candidata a sindaco Belinda Gottardi, nelle cui fila si stanno
impegnando alcuni dei migliori rappresentanti di Cose Nuove.
Fabrizio Passarini
presidente dell'Associazione Cose Nuove
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15 dicembre 2013
Qual è il giusto rapporto fra la
Chiesa e la politica?
«Il rapporto deve essere allo stesso tempo parallelo e convergente.
Parallelo, perché ognuno ha la sua strada e i suoi diversi compiti.
Convergente, soltanto nell'aiutare il popolo. Quando i rapporti convergono
prima, senza il popolo, o infischiandosene del popolo, inizia quel connubio
con il potere politico che finisce per imputridire la Chiesa: gli affari, i
compromessi... Bisogna procedere paralleli, ognuno con il proprio metodo, i
propri compiti, la propria vocazione. Convergenti solo nel bene comune. La
politica è nobile, è una delle forme più alte di carità, come diceva Paolo VI.
La sporchiamo quando la usiamo per gli affari. Anche la relazione fra Chiesa e
potere politico può essere corrotta, se non converge soltanto nel bene
comune».
Papa Francesco, dall'intervista
a "La Stampa" del 15.12.13
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7 settembre 2013 - DOMANDARE PACE
L'Associazione Cose Nuove aderisce
all'appello di papa Francesco
relativo ad una giornata di digiuno per la pace del mondo, in Siria in
particolare,
che ha già raccolto l'adesione di molte personalità laiche e religiose.
Per approfondire:
"L'infernale illusione delle armi"
"Siria,
doppia trappola nel Mediterraneo in armi"
"Patriarca
di Gerusalemme: attacco scellerato, conseguenze enormi"
"Siria,
Ban ki-Moon stoppa Obama: per attacco serve ok Onu"
"Siria,
250 organizzazioni chiedono negoziati di pace"
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Le elezioni si avvicinano... ci
facciamo una tazza di té?

Casa del Volontariato, via
Berlinguer 19, Castel Maggiore
DOMENICA 10 FEBBRAIO, dalle 17 alle 19 circa.
L'incontro è aperto a tutti, a prescindere non solo dal
partito che si andrà a votare,
ma anche dal fatto che si sia già deciso se e che cosa votare.
Occorre portare: la disponibilità a scambiarsi opinioni con attenzione e
rispetto,
eventualmente qualche amico interessato alla cosa,
e per chi ha tempo e voglia anche un dolcetto, per accompagnare e integrare
quelli forniti con il té dalla cooperativa sociale che gestisce il Cafè de la
Paix a Bologna.
Dobbiamo contare quante tazze occorreranno, quindi...
è gradita una conferma della propria presenza all'indirizzo
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PRIMARIE
DELLA COALIZIONE DEL CENTRO-SINISTRA
del 25 novembre 2012
Il momento politico attuale è
caratterizzato da un diffuso desiderio di novità e da un fervore di iniziative
che offrono ampie opportunità di partecipazione. Fra queste le primarie della
coalizione del centro-sinistra. L'associazione Cose Nuove, fedele al proprio
Statuto,
in particolare all'articolo 2, e in linea con l'evoluzione che ha segnato la
propria storia, ha proposto un momento di confronto fra le posizioni dei
candidati che si presenteranno alle primarie, in vista dell'investitura
popolare alla guida della coalizione in occasione delle prossime elezioni
politiche.
19 novembre
2012, ore 21
Casa del
Popolo, Piazza Pace, Castel Maggiore BO
Bruno
Simili
editorialista di “La
Repubblica” e redattore capo di “Il Mulino” è stato il moderatore
della serata che ha visto la presentazione dei cinque candidati da parte di:
Rita Ghedini,
parlamentare PD, per PIERLUIGI BERSANI
Francesco
Piazzati, comitato di
Argelato per LAURA PUPPATO
Stefano
Sermenghi, sindaco di
Castenaso, per MATTEO RENZI
Elena Torri,
coordinatrice regionale API, per BRUNO TABACCI
Luca Basile,
coordinatore provinciale SEL, per NICHI VENDOLA

La sala, Bruno Simili e Fabrizio Passarini,
presidente di Cose Nuove

Luca Basile, Francesco Piazzati, Elena Torri,
Rita Ghedini, Stefano Sermenghi

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INGRANDIRE, TASTO "RITORNO <––" PER TORNARE A QUESTA PAGINA
Con la possibilità di iscriversi
al registro per votare alle primarie del 25 novembre.
per scaricare il volantino
dell'iniziativa:


IL LAVORO,
I GIOVANI
E LO SVILUPPO DEL PAESE
«Sortirne da soli è egoismo, sortirne insieme è la politica» (don Lorenzo
Milani)

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L'associazione Cose Nuove
ha proposto, nell'ambito delle
iniziative della Consulta culturale di Castel Maggiore sull'«Impegno
civico», una serata di discussione e
approfondimento mercoledì
15 febbraio 2012 alla
quale hanno partecipato Massimo Ferrante, Segretario provinciale CNA (Confederazione Nazionale dell'Artigianato
e della Piccola e Media Impresa), Bologna e i rappresentanti dell'Associazione
FARE LAVORO e della Cooperativa Sociale ALVEARE, entrambe di
Castel Maggiore.
Alcune immagini e alcune
brevi note riassuntive della serata, ricca di spunti e messaggi a molti
livelli.
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Sono emersi diversi punti di
analisi della situazione del Paese, dell’economia e del lavoro e di ipotesi di
cosa fare, tenendo come focus le prospettive per i giovani.
Secondo Ferrante, è inutile
continuare a parlare di crisi economica, ritenendo che questo sia in un
periodo di recessione, ma poi ritorneremo a come eravamo prima. È dal 2000 che
l'Italia perde terreno nei confronti dei Paesi emergenti (che crescono a
doppia cifra), ma anche nei confronti di alcuni Paesi dell’Europa che sono
cresciuti con percentuali annuali del 3–4%. Siamo arretrati o se si preferisce
siamo scesi di un (o due, o tre?) gradino rispetto a come eravamo e d'ora in
poi dobbiamo imparare a vivere questa nuova realtà.
Questa situazione si scontra con
larghe fette del Paese che, a livello istituzionale, politico, economico,
culturale, non accettano o non vogliono accettare la necessità di un
cambiamento, ma, anche e soprattutto per mantenere rendite di posizione e di
potere, si oppongono e fanno resistenza al cambiamento stesso.
Di questo declino del Paese e della lentezza con cui i diversi
soggetti contribuiscono al cambiamento, lo scotto maggiore e più pesante è
pagato dai giovani, in termini di disoccupazione, precariato, difficoltà
all’inserimento e crescita nel mondo del lavoro.
La realtà economica dell’Emilia Romagna, pur
significativamente diversa e migliore sia della media dell’Italia che di gran
parte delle altre regioni, ha recentemente evidenziato un tasso di
disoccupazione del 10% che è doppio rispetto agli anni passati, con il conto
maggiore pagato ancora una volta dai giovani.
E’ importante ed utile evidenziare, però, che è intervenuto un
altro significativo cambiamento: non esiste più la grande differenza tra
lavoro dipendente e lavoro autonomo e/o libera professione. Le aziende
assumono e sono disposte a pagare anche molto bene determinate
professionalità, non assumendo più o rendendo precarie e assunte a tempo
determinato le professionalità meno necessarie. Al contempo, nel mondo un
tempo dorato del lavoro autonomo e/o delle libere professioni sono sempre più
numerosi i soggetti che non riescono a tenere dignitosamente in equilibrio la
propria attività economica, diventando di fatto essi stessi lavoratori precari
e/o professionisti sottoccupati.
Vi sarà, quindi, sempre più negli anni a venire un problema di
welfare, soprattutto per coloro che, avendo passato gli anta di età, se
espulsi dal mercato del lavoro, con sempre maggiore difficoltà potranno
rientrarvi e/o arrivare alla pensione.
Da una ricerca della CNA emerge che vi sono professionalità
sempre più richieste e meno rintracciabili nell’offerta di lavoro: operai
specializzati, tecnici specializzati, commerciali con conoscenze di lingue,
professionisti della conoscenza, sia tecnologica ma anche della creatività, e
in generale di servizi a valore aggiunto per quelle attività anche
tradizionali e tipiche del nostro territorio, come ad esempio la meccanica
nelle sue diverse applicazioni, che, per competere con la concorrenza
straniera necessita sempre di più di nuovi servizi a valore aggiunto.
Vi sono settori, da quello del welfare citato in precedenza a
tutti quelli dei servizi alle persone, nelle più diverse e nuove declinazioni,
dove assisteremo a un progressivo arretramento del pubblico con aperture di
spazi occupazionali al privato e a quei soggetti – imprese , lavoratori
autonomi e professionisti – che sapranno offrirsi con modalità e costi
accessibili.
Sono sempre più necessari interventi in campo scolastico ai
diversi livelli e nella formazione nelle sue diverse modalità ed applicazioni
che adeguino le conoscenze / competenze dei giovani al cambiamento in atto.
Contestualmente, i giovani, che desiderano, vogliono , hanno la necessità di
entrare nel mondo del lavoro, devono acquisire conoscenze / competenze
professionali diverse da quelle che ha loro fornito la scuola fino a oggi e
progressivamente più vicine alla domanda del mercato del lavoro e / o
attivarsi in proprio o in forma associata per fare nuova impresa in quei
settori / prodotti / servizi richiesti dai nuovi spazi di mercato che si
aprono.
Hanno poi presentato la propria esperienza due realtà
recentemente nate sul territorio di Castel Maggiore.
Giorgio Grimandi ha presentato l'Associazione di promozione
sociale FARE LAVORO, fondata allo
scopo di incoraggiare,
sostenere e assistere l’avvio al lavoro dei giovani, sia in forma di attività
autonoma che di microimpresa e impresa cooperativa, sostenendoli nei primi
anni di vita. A tale scopo sviluppa attività di consulenza, tutoraggio,
accompagnamento e sostegno dei giovani favorendone l’accesso al credito.
Alessandro De Vita ha presentato
la Cooperativa sociale
ALVEARE, nata per lavorare per il territorio, nel territorio, col
territorio,
proponendo servizi che ne
sfruttino le potenzialità e soddisfino i suoi bisogni,
portando benefici alla
popolazione, e di inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate e in
difficoltà, ma anche persone che scelgono di lavorare con uno stile sociale.
Il dibattito seguito ha
evidenziato in modo non banale il profondo interesse per questi temi e il
desiderio di capire e muoversi in una realtà che sempre più interpella gli
individui in modi diversi dai percorsi consueti, scardinando certezze ma
stimolando nuovi approcci, di cui le esperienze presentate di Fare Lavoro e
della Cooperativa Alveare sono esempi interessanti.

Fabrizio Passarini, presidente dell'Associazione
Cose Nuove, e il tavolo dei relatori

Massimo Ferrante, segretario provinciale della
CNA, Giorgio Grimandi di Fare Lavoro,
Alessandro De Vita della Cooperativa Sociale Alveare, e il moderatore Matteo
Sarti

Alcuni momenti del dibattito, che ha visto la
partecipazione di diversi esponenti
dell'amministrazione comunale, vediamo qui gli assessori Gottardi e Battistini
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tempo di auguri...

A tutte e tutti, amici di
Cose Nuove, auguriamo buone festività ed un meraviglioso 2012.
L'associazione sta preparando l'organizzazione di alcune iniziative, di
cui vi informeremo quanto prima. Vogliamo lasciare alcune parole che a
nostro parere si possono ritenere ancora molto attuali, e rappresentano
una 'carta di intenti' nella quale continuiamo a riconoscerci.
"Ci impegniamo
senza pretendere che altri s'impegnino con noi o per nostro conto, come
noi o in altro modo.
Ci impegniamo
senza giudicare chi non s'impegna, senza accusare chi non s'impegna, senza
condannare chi non s'impegna, senza cercare perché non s'impegna, senza
disimpegnarci perché altri non s'impegnano [...]
Ci impegniamo
per trovare un senso alla vita, a questa vita, alla nostra vita. Una
ragione che non sia una delle tante ragioni che ben conosciamo e che non
ci prendono il cuore; un utile che non sia una delle solite trappole
generosamente offerte ai giovani dalla gente pratica.
Si vive una sola volta e non vogliamo essere "giocati" in nome di nessun
piccolo interesse. Non ci interessa la carriera, non ci interessa il
denaro [...], non ci interessa il successo né di noi né delle nostre idee,
non ci interessa passare alla storia. Abbiamo il cuore giovane e ci fa
paura il freddo della carta e dei marmi, non ci interessa né l'essere eroi
né l'essere traditori davanti agli uomini se ci costasse la fedeltà a noi
stessi.
Ci interessa
di perderci per qualche cosa o per qualcuno che rimarrà anche dopo che noi
saremo passati e che costituisce la ragione del nostro ritrovarci"
(D. Primo
Mazzolari, da "Tutte le opere", La Locusta, Vicenza)
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L'AFRICA LONTANA, L'AFRICA
VICINA
Come e perché ciò che avviene "laggiù" ci riguarda e ci interpella
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In prossimità del 20 giugno
(Giornata mondiale del Rifugiato, che quest'anno cade nel 60° anniversario della
Convenzione di Ginevra relativa allo Status dei Rifugiati) l'associazione Cose
Nuove propone,
nell'ambito delle iniziative della Consulta culturale
di Castel
Maggiore sull'«Impegno civico»,
una serata di discussione e
approfondimento
martedì 28 giugno 2011
ore 21
Sala Teatro Biagi -
D'Antona,
v. La Pira 54, Castel Maggiore BO
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Parteciperanno:
Maria Elisabetta Gandolfi
giornalista
"Che sta succedendo in Nord
Africa? Fatti, cause e possibili sviluppi"
Amelia Frascaroli
neo-assessore del Comune di Bologna
"Progetti per una reale
integrazione"
Modererà e faciliterà il dibattito
Bruno Simili
editorialista di "la Repubblica" e
caporedattore di "Il Mulino".
Il volantino pdf è scaricabile
QUI
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REFERENDUM 12 E 13
GIUGNO
Non si può non esprimere
la massima soddisfazione per il risultato dei referendum, e in
particolare quello conseguito nel nostro Comune, nel quale ha votato
il 74.5% degli aventi diritto, probabile record nazionale per i Comuni
al di sopra dei 15.000 abitanti.
A nome dell'Associazione Cose Nuove e del Comitato Referendario di
Castel Maggiore desideriamo far arrivare un messaggio di sincera
riconoscenza per tutti coloro che si sono recati a votare, mandando un
segnale fortissimo (per molti aspetti di dimensioni inattese) alla
politica, perché da ora in poi si possano mettere in pratica scelte
strategiche per il nostro futuro improntate a una sempre maggiore
attenzione per la sostenibilità e per la giustizia.
Fabrizio Passarini, presidente Associazione "Cose Nuove"
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Primo quesito:
Modalità di
affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza
economica
ABROGAZIONE
Secondo quesito:
Determinazione
della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata
remunerazione del capitale investito.
ABROGAZIONE DI PARTE DELLE NORME
Terzo quesito:
Nuove centrali per
la produzione di energia nucleare.
ABROGAZIONE DI PARTE DELLE NORME
Quarto quesito:
Abrogazione della
legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del
Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in
udienza penale
ABROGAZIONE
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Che cosa si vota nel
prossimo referendum?
Il referendum del 12 e 13 giugno prevede quattro
quesiti distinti: due riguardano la privatizzazione dei servizi
idrici, uno il ricorso all’energia nucleare e l’ultimo riguarda la legge
sul legittimo impedimento. Alle urne si ricevono 4 schede distinte: è
possibile votare solo per i quesiti che si desidera.
Cosa si decide riguardo
l’acqua?
Il primo quesito sulla
privatizzazione dell’acqua riguarda le modalità di affidamento e
gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il comitato
referendario vuole abrogare la norma per cui la gestione
delle Ato e dei servizi idrici passerà in mano a società di capitale
privato o misto, a partire dal 2012. La vittoria al referendum
bloccherebbe di fatto il procedimento di privatizzazione dei servizi
idrici avviato dalla maggioranza. Il
secondo quesito riguarda
invece “la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in
base all’adeguata remunerazione del capitale investito”: il comitato
referendario vuole abrogare la
parte di normativa che permette ai gestori privati di ottenere un
guadagno dal capitale investito. In questo modo verrebbe
impedito alle aziende di realizzare profitti e, di conseguenza,
renderebbe non conveniente agire su questo mercato.
Cosa si decide riguardo
il nucleare?
Il quesito prevede l’abrogazione di una grossa mole di articoli e commi:
in breve impedirebbe
la costruzione di centrali sul territorio italiano. In seguito al
disastro di Fukushima e al rinnovato dibattito sulla sicurezza del
nucleare, il Governo ha però annunciato una
moratoria sull’atomo, che posticiperà ogni decisione sull’argomento
per almeno un anno. Il comitato referendario accusa la maggioranza di
cercare di confondere gli elettori e, in questo modo, di minare il
successo del referendum. Nel 1987, a poco più di un anno dalla tragedia
di Chernobyl, gli elettori decretarono con una maggioranza dell’80% il
no assoluto alle centrali nucleari in Italia. La vicinanza tra disastri
nucleari e referendum, con relativa influenza sulle decisioni, si ripete
quindi anche quest’anno.
Cosa si decide riguardo
il legittimo impedimento?
Si tratta del quesito più “politico” tra quelli proposti il 12 e 13
giugno. Il legittimo impedimento permette al Presidente del Consiglio e
ai ministri di non recarsi in un’udienza penale se sopraggiungono
impegni di carattere istituzionale. La Corte costituzionale a gennaio ha
ridimensionato l’applicabilità della norma, ma un’eventuale vittoria dei
sì la cancellerebbe del tutto.
Chi ha promosso i
referendum?
I referendum per abrogare le norme sulla privatizzazione dell’acqua sono
stati promossi dal Forum
Italiano dei movimenti per l’acqua, composto da un vasto numeri di
associazioni. I referendum su legittimo impedimento ed energia nucleare
sono stati promossi
invece dall’Italia dei Valori. Per quanto riguarda il referendum
sull’energia nucleare, è stato anche costituito un comitato nazionale
composto da sindacati, partiti e associazioni ecologiste dal nome “Fermiamo
il nucleare“.
Cosa serve per rendere
valide le consultazioni?
Trattandosi di referendum abrogativi, è necessario il raggiungimento del
quorum, ovvero il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se il quorum
viene raggiunto, l’eventuale vittoria dei “sì” porterebbe
all’abrogazione delle leggi.
Perché si deve votare
“sì” per dire “no” e votare “no” per dire “sì”?
Trattandosi di referendum abrogativi, i quesiti chiedono all’elettore se
è favorevole alla cancellazione di una legge.
(Mauro Munafò, L’Espresso) |
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CONTRO LE MAFIE, AD OCCHI APERTI
Per capire e vigilare
Non è possibile, qui e
oggi, pensare che "la Mafia" non ci riguarda,
oppure, se ci riguarda, è comunque lontana
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